Fauna selvatica: trasporto, intervento, abbattimento, soccorso

 

ATTENZIONE! Questo servizio a partire dal 1° Aprile sarà di competenza del Settore Agricoltura Caccia Pesca trasferito alla Regione Lombardia:

 http://www.provincia.brescia.it/cittadino/caccia-e-pesca/notizia/attenzione-trasferimento-uffici-agricoltura-caccia-pesca

 

 

 

INTERVENTO SU FAUNA SELVATICA IN DIFFICOLTA’

con particolare riferimento ad animali traumatizzati a seguito di incidente stradale.

L’agente presente sul posto valuta la possibilità di recuperare l’animale e trasportarlo al CRAS previo accordo telefonico con il responsabile della gestione veterinaria del Centro.

 

In caso di necessità l’agente chiede l’intervento del personale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asl.

 

E’ sempre obbligatorio l’intervento del veterinario ASL nel caso cui in le condizioni dell’animale risultino particolarmente critiche e/o il recupero, il contenimento e la movimentazione dell’animale siano difficoltosi e possano costituire un pericolo per gli operatori.

 

Sulla base della prognosi emessa dal veterinario ASL, si verificano le seguenti situazioni:

 

  • prognosi fausta: l’agente, sulla base delle indicazioni del veterinario ASL e previa eventuale sedazione, trasporta l’animale al Centro o ad altra struttura veterinaria, per ricevere le cure necessarie;
  • prognosi infausta: sedazione ed eutanasia dell’animale, al fine di minimizzarne le sofferenze, l’intervento di sedazione ed eutanasia viene effettuato dal veterinario ASL.

 

Qualora vi siano condizioni di potenziale pericolo per i soccorritori anche in relazione alle difficoltà di contenimento dell’animale, è possibile ricorrere all’eutanasia mediante abbattimento immediato di capi di ungulati con evidenti sintomi di deficit biofisico (abbattimento sanitario ai sensi art. 14 nuovo regolamento provinciale per la caccia di selezione agli ungulati)

 

Deve essere sempre data precedenza alla sicurezza dell’operatore che manipola l’animale e alla pubblica incolumità e devono essere individuati di conseguenza i metodi di contenimento più adeguati e sicuri.

 

L’animale morto viene destinato ad una delle seguenti sedi:

 

  • Istituto Zooprofilattico, dove viene consegnato a fini di indagini nell’ambito del Piano di monitoraggio sanitario,
  • cella di stoccaggio: freezer
  • smaltimento secondo le direttive del servizio veterinario, (da segnalare al Comune di riferimento per la competenza).
  • assegnazione per la procedura d’asta in caso di commestibilità certificata.

 

TRASPORTO DELLA FAUNA SELVATICA VIVA

fauna selvatica appartenenti alle classi di mammiferi e uccelli, trasportati ai seguenti scopi:

 

1) individui sani da rimettere in libertà, trasportati al luogo di rilascio e individui sani che non possono essere rimessi in libertà, trasportati al CRAS;

2) individui feriti o in difficoltà, trasportati al CRAS al fine di ricevere trattamento sanitario adeguato.

 

CONDIZIONI GENERALI

Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente, il trasporto di animali selvatici è subordinato alle seguenti condizioni:

 

  • le condizioni di trasporto non devono esporre l'animale a lesioni o a sofferenze inutili;
  • gli animali selvatici malati o che presentano lesioni gravi vengono trasportati esclusivamente al fine di ricevere idonea diagnosi e conseguente trattamento sanitario e devono essere portati al CRAS nel più breve tempo possibile.

 

CONTENITORI PER IL TRASPORTO

Al fine di evitare ulteriori danni all’animale ferito o in difficoltà, esso deve essere manipolato il meno possibile e deve essere contenuto in maniera tale da evitare danni ulteriori all’animale e costituire un potenziale pericolo per il soccorritore.

I contenitori per il trasporto degli animali devono presentare le seguenti caratteristiche:

a) dimensioni adeguate a contenere l’animale, evitando lesioni e sofferenze e assicurandone l'incolumità;

b) idoneità a proteggere gli animali da intemperie, temperature estreme e variazioni climatiche avverse;

c) pulizia;

d) resistenza sufficiente e proporzionata al peso ed alla forza dell’animale e sistemi di chiusura adeguati alla specie, al fine di evitare che gli animali fuggano o cadano fuori e per attutire le sollecitazioni provocate dai movimenti;

e) assicurare la quantità e la qualità dell'aria appropriata a seconda delle specie trasportate con numero adeguato di fori per l’areazione;

f) consentire l'ispezione e la cura agli animali;

g) se necessario il contenitore dovrà essere contrassegnato in modo da indicare qual è la parte alta del contenitore

h) superficie che minimizzi la fuoriuscita di urina o feci;

 

Inoltre, durante il trasporto e nella movimentazione si devono ridurre al minimo gli scossoni o i sobbalzi forti.

Si illustrano di seguito le caratteristiche dei contenitori per i diversi gruppi di animali.

 

Rapaci diurni e notturni e specie di medie dimensioni

Il trasporto dovrà avvenire solo in contenitori di cartone areato con dimensioni minime in altezza e lunghezza pari a quelle indicate dai manuali di identificazione di avifauna, mentre per la larghezza del contenitore sarà sufficiente poco meno del doppio di quella dell’animale per evitare che possa tentare di aprire le ali (precauzione valida soprattutto per i casi con frattura ossea); va curata inoltre particolarmente la lunghezza del contenitore in quanto frequente è il danneggiamento dovuto alle cattive modalità di trasporto delle penne timoniere e dell’apice delle remiganti primarie, che causa il prolungamento (da alcuni mesi ad 1 anno) del tempo di degenza.

 

Passeriformi e altre specie

Il trasporto potrà avvenire sia come per i rapaci, ma anche con più individui per contenitore, in funzione dello spazio complessivo e del tipo di specie tra loro compatibili, o in alternativa per singoli soggetti in sacchetti di cotone ben areato (tipo quelli in dotazione agli inanellatori).

 

Indicativamente si suggeriscono per gli uccelli le misure riportate di seguito:

 

SPECIE / GRUPPI DI SPECIE - altezza lunghezza larghezza

civette, picchio rosso maggiore 25-30 cm 20-25 cm 20 cm

gheppio, sparviere, gufo comune, picchio verde, tarabusino 35-45 cm 30-35 cm 25-30 cm

poiana, falco pecchiaiolo, albanelle, astore, allocco, anseriformi, picchio nero 50-60 cm 45-50 cm 25-35 cm

gufo reale, biancone, tarabuso 65-75 cm 60-65 cm 40 cm

aquila reale, gipeto 100-120 cm 90-100 cm 50 cm

 

Ungulati

Gli animali vanno contenuti con i metodi sotto indicati, trasportandoli su veicoli con adeguata ventilazione ed evitando urla e schiamazzi vicino all’animale.

Nel caso di reimmissione in libertà di animali sani, è opportuno trasportare gli animali in gabbie di legno di dimensioni idonee, che vengono poi semplicemente aperte ad una estremità al momento del rilascio.

 

Altri mammiferi

Per tutte le altre specie, quali mustelidi, canidi, insettivori, roditori, la stabulazione è consigliabile in gabbie di metallo o casse in legno di dimensioni consone alla mole del soggetto trasportato (tipo trasportino per cani e gatti) con gli stessi accorgimenti per il trasporto sopra indicati; qualora si utilizzi una gabbia si avrà cura di coprirla per intero con un telo oscurante. Nel caso la gabbia sia di metallo può essere utile disporre una pezza di tessuto o un cartone sul fondo al fine di non procurare ferite alle zampe.

 

CONTENIMENTO DEGLI ANIMALI

 

Uccelli

Il metodo di manipolazione e di contenimento deve essere valutato in base alla specie, prestando sempre la massima attenzione ai rischi per l’operatore e tenendo presente alcune caratteristiche generali:

  • in alcune specie, quali i columbiformi e gli anseriformi (cigni, oche e anatre), le ali possono rappresentare dei mezzi di offesa, attraverso i quali questi animali possono infliggere violenti colpi agli avversari; in questi casi pertanto può essere necessario il contenimento delle ali per prevenire possibili lesioni inferte dall’animale manipolato all’operatore;
  • in altre particolari situazioni può essere necessario il blocco del movimento delle ali, per evitare l’aggravarsi di eventuali lesioni a carico delle stesse, soprattutto in caso di fratture dei segmenti ossei; bisogna comunque evitare di stringere troppo il soggetto nella regione addominale e toracica, al fine di non ostacolare il movimento delle masse muscolari addominali e toraciche deputate agli atti respiratori;
  • è anche possibile intervenire con un contenimento di altre parti del corpo (zampe, testa, becco). In caso di dubbio sul contenimento dell’animale è utile sempre interpellare telefonicamente il veterinario responsabile;
  • incappucciamento: quasi tutte le specie aviarie  si immobilizzano in maniera più o meno marcata quando si trovano al buio; questo comportamento può venire utilizzato favorevolmente nelle fasi di cattura e manipolazione dei soggetti recuperati, mediante la posizione di un cappuccio sulla testa, facendo ovviamente particolare attenzione a consentire una sufficiente respirazione all’animale. L’oscuramento è utile soprattutto per la manipolazione dei rapaci e dei galliformi.

Mammiferi

La variazioni delle dimensioni corporee e di peso e le caratteristiche di aggressività e di mobilità nelle diverse specie di questo gruppo sono molto ampie ed in alcuni casi tali da rendere difficoltose le operazioni di cattura e contenzione. Inoltre spesso i soggetti possono effettuare tentativi di fuga tali da comportare sia gravi autolesioni all’animale stesso che lesioni o danni al soccorritore, anche in relazione alla presenza di corna in alcune specie. Pertanto è indispensabile usare la massima attenzione nella loro manipolazione e contenzione. L’immobilizzazione ottimale degli animali di questo gruppo si può ottenere con la sedazione farmacologica, ed in misura minore, con la tecnica dell’oscuramento.

In particolare per gli ungulati (cervo, capriolo, camoscio, stambecco) il contenimento dovrà prevedere che l’animale sia bendato e incaprettato con fasce di tessuto di 2/3 cm di larghezza, lasciando libera una delle due zampe anteriori. Non devono essere usate stringhe o funi tonde/a trefoli, che impediscono una corretta ossigenazione degli arti e causano ulteriore stress.

E’ importante provvedere all’oscuramento dell’animale, mediante apposita mascherina, per ridurre lo stress e l’agitazione. In caso di palchi/corna appuntiti e potenzialmente pericolosi, è consigliabile coprirne le estremitàcon appositi astucci in plastica, o pezzi di tessuto, da rimuovere al momento dell’arrivo a destinazione.

Le altre specie (mustelidi, canidi, roditori, insettivori, ecc..) devono essere trasportate in gabbie idonee, come sopra riportato e preferibilmente oscurate, al fine di garantire l’incolumità dell’operatore e dell’animale. In questo caso non è necessario prevedere altri metodi di contenimento sull’individuo.

 

MODALITA’ DI TRASPORTO

Il trasporto e la consegna dell’animale selvatico recuperato devono avvenire nel più breve tempo possibile e, per quanto di competenza della Provincia, verranno effettuati con gli automezzi e le attrezzature in dotazione all’Ente.

Durante la fase di trasporto occorre tenere in considerazione quanto segue:

  • assicurare per quanto possibile condizioni di tranquillità all’animale trasportato, facendo attenzione a non sottoporlo a rumori inutili ed evitando di aprire ripetutamente il contenitore per guardare l’animale stesso o mostrarlo ad altri: tali operazioni sono infatti fonte di notevole stress per l’animale e possono condizionarne la sopravvivenza;
  • evitare per quanto possibile movimenti del contenitore;
  • assicurare idonee condizioni di aerazione all’animale trasportato;
  • evitare di esporre l’animale a temperature estreme (alte o basse) ed evitare sbalzi termici repentini;
  • nel caso di trasporto con autoveicolo:


- cercare, per quanto possibile di tenere una guida priva di scatti e di manovre brusche, adeguando la velocità al fondo stradale;

- evitare l’afflusso di gas di scarico nel vano di carico;

- evitare il parcheggio sotto il sole nella stagione estiva per periodi di tempo prolungati.

 

In allegato la normativa di riferimento.

 

Allegati

Circolare regionale 29 dicembre 2011 - n. 13 - Chiarimenti in merito al soccorso di animali traumatizzati o bisognosi di cure

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Decreto Regione Lombardia n. 5593

Note: Scarica l'allegato

D.M. su trasporto e soccorso di animali in stato di necessità

Note: Scarica l'allegato

Regolamento di attuazione dell'articolo 177, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285

Note: come modificato dall'articolo 31, comma 1, della legge 29 luglio 2010, n. 120, in materia di trasporto e soccorso di animali in stato di necessita'

Disciplina istituti CRAS

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Manuale trasporto animale

Note: Scarica l'allegato

D.d.g. 5 dicembre 2012 - n. 11358 - Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica

Note: Scarica l'allegato

Presentazione corso di formazione trattamento selvaggina abbattuta

Note: Scarica l'allegato

REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari

Note: Scarica l'allegato

REGOLAMENTO (CE) N. 1099/2009 - relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento

Note: Scarica l'allegato

report metodi abbattimento macellazione animali

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Ultima modifica: Mer, 23/03/2016 - 10:01